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martes, 27 de enero de 2015

Parmigiana di Melanzane


La Parmigiana di Melanzane è un piatto molto popolare e conosciuto della cucina del Sud Italia. E sicuramente diventerà un classico anche a casa vostra quando la proverete!



Molti ne rivendicano la paternità, ma dato che è registrato tra i prodotti della gastronomia siciliana, anche noi propenderemo per questa ipotesi. In effetti, anche la cucina Napoletana ne rivendica l'attribuzione. Si potrebbe dire, parafrasando le parole di Luciano de Crescenzo, che la Melanzana ed il Pomodoro si erano dati un appuntamento in Sicilia. Nessuno dei due prodotti, oggi così mediterranei, è in effetti originario della zona: le melanzane sono arrivate per prima, possiamo anche azzardare quando, l'anno 827, ovvero all'indomani dell'arrivo dei primi conquistadores arabi, sicuramente qualche cuoco si portò con sè delle melanzane, alimento allora molto diffuso nel Mediterraneo meridionale ed orientale.

Le melanzane in Sicilia crescevano che era un piacere, avevano trovato una seconda casa al di là dello Stretto. Le melanzane però si sentivano sole. Colombo aveva appena scoperto le Americhe. Ed ecco puntuali che arrivano i Pomodori, che giunsero in Europa dopo il 1500 come curiosa pianta ornamentale, portati da Hernan Cortez. Qualcuno temeva addiritura che fossero velenosi. Un genio.

La signorina Melanzana arrivò in Sicilia per turismo e decise di viverci.


Dopo lo scalo di Madrid (immaginiamo il casino nel Terminal T4 di Barajas!), i pomodori arrivarono poi nella vicina Sicilia, al di là dello stretto di Messina. Qui scoppiò l'ammore. Fin da subito si piacquero, ma ci vollero ancora alcuni anni prima di vederli composti sotto forma di Parmigiana. Dapprima, dal 1700 circa, li vediamo ancora come caponata, una meravigliosa ricetta che vedremo in un altra occasione.

L'incontro tra il Sig. Pomodoro e la signorina Melanzanza

La Parmigiana di Melanzane viene citata (senza citarne peraltro il nome) per la prima volta in un libro di cucina nel 1778, nel libro di ricette "Il cuoco elegante" di Vincenzo Corrado, un cuoco napoletano che era una autentica celebrità contesa tra le famiglie più ricche della città. Sempre a Napoli, ormai capitale del Regno delle Due Sicilie, viene pubblicata nel 1839 l'opera di Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, dal titolo "Cucina Teorico-Pratica" al cui interno ritroviamo una ricetta in tutto e per tutto simile all'attuale Parmigiana: prescrive infatti di disporre melanzane fritte a strati alternandole a formaggio e pomodoro.

La Parmigiana di Melanzane


La questione del nome è molto complessa, invece. Anche se sembrerebbe ovvio abbinarla alla città di Parma, in cui era tradizione cucinare piatti di verdure a numerosi strati, parrebbe che la risposta sia da cercare altrove. In siciliano, infatti, la parola "parmiciana" significherebbe le barre di legno della persiana, come ad indicare una struttura a strati sovrapposti come appunto avviene nella parmigiana (o parmiciana) di melanzane. Alcuni importanti giornalisti gastronomici, come Luciano Pignataro, propendono su basi etimologiche per l'ipotesi di "melanzane cucinate alla maniera di Parma". Di certo, non dipende dal formaggio Parmigiano Reggiano, anche se nelle varianti moderne di questa ricetta viene utilizzato per gratinare il piatto.
Di fatto, nelle ricette campane e siciliane si utilizzano il pecorino o il caciocavallo.



Pero adesso basta con le storie, abbiamo fame! Ecco la ricetta, semplice e deliziosa:

Ricetta:

Ingredienti: (la quantità degli ingredienti ovviamente dipende dalle vostre preferenze, comunque partendo da tre melanzane per quattro persone circa, adattate poi voi le quantità secondo l'occasione)

- 3 Melanzane medie
- 300- 500 g. di sugo di pomodori (preferibilmente fatta in casa)
- Pane grattugiato
- Farina
- 2 o 3 uova
- 100 g. circa di formaggio Parmigiano Reggiano
- Olio 
- Basilico
- 2 Mozzarelle

Preparazione:

1- Peliamo le melanzane (affinchè la pelle non renda amaro il nostro piatto), le laviamo e le tagliamo in fettine (di circa un dito di spessore), le collochiamo in un colino e le saliamo. Lasceremo che le melanzane "sudino" affinchè possano perdere acqua per circa un'ora. Dopo questo tempo laviamo le fettine, le secchiamo e le impaniamo.






2- Per impanare le nostre melanzane, passeremo le fettine di melanzana per la farina, poi per l'uovo sbattuto e poi ancora per il pan grattugiato. Le friggeremo in olio bollente finchè non le vedremo dorate da entrambi i lati e lasceremo che si secchino dell'olio in eccesso sopra della carta da cucina.


Farina, uova e pan grattato


3- In un vassoio adatto per il forno metteremo le fettine di melanzana fritta sul fondo, poi aggiungeremo del sugo di pomodoro (nel nostro caso è fatta in casa e leggermente speziata con aglio e pepe), poi sopra metteremo delle fettine o dei pezzettini di mozzarella al gusto, foglie di basilico e metteremo un altro strato di fettine di melanzana fritte. Continueremo ad aggiungere strati fino all'esaurimento dei nostri ingredienti, seguendo l'ordine, esattamente come se si trattasse di una lasagna.

4- L'ultimo strato sarà composto da sugo di pomodoro, da mozzarella e Parmigiano Reggiano grattugiato. Mettiamo il vassoio in forno preriscaldato durante circa 25-30 minuti a 180ºC. Di solito si dice che la Parmigiana si lascia in forno finchè non si "asciuga", o finchè non si raddensa un po' la salsa.




E' un piatto davvero delizioso che si serve appena fatto, ma anche freddo ha davvero il suo perchè!

P.S.: Possiamo anche fare una versione più leggera grigliando le melanzane al posto che impanarle e friggere, oppure potremmo anche solo friggerle facendole passare per l'uovo sbattuto, oppure ancora impanandole solo con la farina e senza pane...insomma, scegliete voi come preferite cucinarle, l'importante è che proviate questa ricetta, è una delle nostre preferite!


Ok forse non è fotogenico...ma con un sapore così tutto passa in secondo piano!

Buon Appetito!
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domingo, 20 de abril de 2014

Pan dolce con cocco e noci




Oggi vi portiamo un pane dolce molto facile da fare, ideale per le colazioni e le merende, che per giunta è piuttosto facile da conservare, dato che vi basterà coprirlo con un panno da cucina, assicurandoci che non prenda molta aria. In questo modo durerà parecchio, anche 5 o 6 giorni in perfetto stato, ma son sicura che ve lo mangerete prima! Come ormai saprete noi siamo dei veri e propri amanti dei pani rustici, ad esempio abbiamo già pubblicato qui un'altra ricetta.

E' un pane che sembra quasi una torta, in cui noterete il cocco e il suo dolce sapore assieme al gusto rustico delle noci. E' una di quelle ricette che sono nate un po' per caso provando e riprovando e poi diventano un vero e proprio classico casalingo. Ovviamente potrete aggiungere o togliere quantità agli ingredienti, o al limite cambiarle per altri frutti secchi, ma io vi raccomando di provare la combinazione cocco e noci!



Con le quantità indicate in questa ricetta vi uscriranno due pani tipo plum cake, pertanto se ne desiderate solamente uno, beh dimezzate le quantità. ;)

Andiamo con la ricetta!

Ingredienti:

  • 550 g. di farina

  • 80 g. di burro

  • 2 uova

  • 500 ml di latte

  • 350 g. di zucchero

  • 15 g. di lievito per dolci

  • 80 g. di cocco in polvere

  • 70 g. circa di noci

  • 2 bustine di vanillina o di vaniglia in polvere
 Preparazione:


1º- In una ciotola mettiamo il burro abbastanza sciolto. Lo mescoliamo con due uova e lo zucchero. Rigiriamo per bene il tutto.
2º- Adesso aggiungeremo la farina e il latte. Lo faremo un paio di volte, e con questo intendo dire che introdurremo prima metà degli ingredienti e poi quando il tutto sarà perfettamente incorporato aggiungeremo anche l'altra metà degli ingredienti.
3º- Aggiungiamo il cocco e le noci tritate. Metteremo un po' di farina sulle noci, solo una spolverata, affinchè in questo modo, aggiungendole al mix, le noci non andranno tutte al fondo del nostro pane.
4º-  Mettiamo il mix in due forme in cui avremo in precedenza passato del grasso. Ricorda che con queste quantità avrai due pani. Decoriamo poi la superficie secondo le nostre preferenze, magari con noci.
 
5º- Mettete in forno preriscaldato a 170° per circa 30 minuti con calore solo al fondo, e dopo altri 30 minuti con calore sotto e sopra. Se vediamo che la superficie del nostro pane diventa troppo dorata ma l'interno non è ancora pronto possiamo coprirlo con carta argentata e continuare la cottura come secondo programma (possiamo vedere se il pane è pronton mettendo un ago da forno nell'interno, se esce pulito il pane è pronto, se esce sporco di massa allora il pane ancora non è pronto).


Se vogliamo possiamo decorare la superficie con zucchero o con qualche glassa secondo le nostre preferenze. 

Un salutone!

AnGie

viernes, 21 de marzo de 2014

Pizza! Storia e ricetta

Benvenuta primavera! Per celebrare questo lieto evento vi portiamo la ricetta del piatto
forse più famoso nel Mondo della cucina italiana, la Pizza!




Anche se è piuttosto nota la leggenda a proposito della nascita della pizza moderna, numerose ed affascinanti sono le sue radici antiche. La prima pizza nel senso odierno del termine fu la Pizza Margherita, inventata si dice nel 1889 per mano di un cuoco, tal Esposito, che preparò questa delizia in occasione della visita ufficiale della Regina Margherita di Savoia nella bella città di Napoli. In onore della regina fu quindi realizzata una pizza con i colori della bandiera: rosso pomodoro, bianco per la mozzarella e verde per il basilico.


La parola "pizza" si utilizzò per descrivere un tipo di pane a partire dall'anno 997 dopo Cristo, cioè più di mille anni fa. Si trovò infatti un documento in italiano volgare risalente a quella data nella città di Gaeta, tra Roma e Napoli.

La parola "pizza" inizia poi a prendere il significato di un pane schiacciato e tondo a partire dal Rinascimento. Ad esempio, interessanti documenti sono stati trovati a Napoli a partire dal XVI secolo. 
Ovviamente, prima della scoperta dell'America da parte del genovese Cristoforo Colombo, la pizza si realizzava senza la deliziosa salsa di pomodoro, oggi essenziale nelle pizze rosse. Fu infatti a partire dal XVII secolo che la pizza smette di essere pallida e acquista l'allegro colore rosso che oggi la definisce, dando così luogo a uno dei matrimoni gastronomici di maggior successo della storia.
Ma forse l'autentica pizza moderna non nasce con il cuoco Esposito nel 1889, dato che esistono dei ricettari del 1830 in cui si definisce in maniera abbastanza precisa la pizza come noi la intendiamo oggi.



Ad esempio, Alexandre Dumas padre, il celebre scrittore dei Quattro Moschettieri, era uno dei tanti francesi innamorati del fascino della città partenopea, e in uno dei suoi viaggi all'ombra del Vesuvio descrisse in maniera entusiasta la grande varietà nei condimenti della pizza anni prima dell'arrivo della regina Margherita. Ancora nel 1866, in un libro di Francesco de Bouchard, vengono definite addirittura le principali varietà delle pizze, cioè la pizza marinara, il calzone e la pizza margherita!



Ma quel che ci sembra strano è soprattutto pensare che ci sia stato una epoca in cui qualcosa di così delizioso e naturale come la pizza...non fosse ancora stato inventato! Oggi come oggi esistono innumerevoli varianti della pizza oltre alla pizza verace napoletana DOC, per esempio sono assolutamente degne di menzione la pizza genovese, la pizza romana e il celeberrimo "sfinciune", o la pizza siciliana, anzi palermitana. Scommettiamo che quest'ultimo diventerà il prossimo "finger food" alla moda?

Per difendere l'autenticità del prodotto è oggi stato istituito un marchio di tutela, affinchè non sia confuso il termine "pizza verace" con le orribili pizze surgelate, che hanno più a che fare con l'orribile fast food che con il movimento Slow Food, di cui la pizza autentica è fiera campionessa.

La pizza napoletana è protetta da un marchio di qualità italiana a partire dal 1984 e protetta dall'Unione Europea a partire dal 2010. Non lasciatevi ingannare e scegliete dunque sempre l'originale!



Bene, bando alle ciance e vediamo come fare una pizza da leccarsi i baffi!


A casa nostra consumiamo spesso pizza e nel corso degli anni e dei viaggi in lungo e in largo nel Belpaese abbiamo provato molte ricette di pizza differenti, molti tipi di massa, molti trucchetti...insomma, diciamo che abbiamo un lungo elenco di diverse pizze che condivideremo con voi post dopo post.



Oggi vi proponiamo questo tipo di massa che si fa molto rapidamente, e vi permetterà di raggiungere risultati ottimi se vi piacciono le pizze sottili e croccanti. In linea di massima faccio queste ricette un pelino a occhio, ma oggi per voi ho pesato e misurato diligentemente tutti gli ingredienti per facilitarvi il lavoro.


Ecco la ricetta!

Ingredienti:

-Per l'impasto:
Il lievito disidratato Paneangeli

  • 460 g. di farina di frumento ( 4 cup aprox.)
  • 10 g di sale fino o due cucchiai ( 2 tsp)
  • 5 g. di zucchero o un cucchiaio ( 1tsp)
  • 30 g. di olio d'oliva310 g. d'acqua
  • 1 bustina di lievito disidratato

-Per il condimento abbiamo usato:

  • Mozzarella speciale per pizze,  o la classica "filante"
  • Mozzarella fresca
  • Sugo di pomodoro speziato* (vedi in fondo all'articolo)
  • Tonno
  • Cipolla
  • Funghetti champignon freschi
  • Gorgonzola
  • Origano

Procedimento:


-In una ciottola introduciamo acqua e la riscaldiamo leggermente, possiamo farlo anche in un microonde, qualche secondo basterà. Una volta riscaldata l'acqua, apriamo la bustina di lievito e gettiamo il contenuto nella bacinella e lasciamo che il lievito si attivi per circa 3 minuti. Io di solito utilizzo il lievito Paneangeli.
Il lievito mentre si attiva
- In un altra bacinella, mettiamo il resto degli ingredienti e alla fine mettiamo l'acqua con il lievito già attivo. Mescoliamo il tutto e ammassiamo. Questo passo lo possiamo fare anche con una KitchenAid (velocità 2) o con un Bimby (velocità Spiga per 10 minuti circa). Se lo fai a mano, continua ad ammassare finchè non avrai una massa liscia ed uniforme. Ricorda che tanto più ammasserai meglio verrà la tua pizza!



Ammassando
-Una volta ottenuta la massa, poniamola sopra una superficie spolverata di farina, facciamo una palla grandicella e poi dividiamola a metà, o in tante parti quanto sono le pizze che vorrete ottenere. Con le quantità indicate otterrete circa 3 pizze normali, oppure una pizza grande quanto una teglia da forno e una pizza media.

-Lasciamo che le palline di massa riposino, l'ideale sarebbe introdurre le palline di massa dentro una ciotola oliata, e nel frattempo oliamo anche la superficie della massa per evitare che si crei una crosta. Basterà poco olio in questo passo. Ora porremo sopra la bacinella un po' di pellicola alimentare per isolare il contenuto e lasciarlo crescere. Possiamo lasciarla riposare per tutto il tempo che desideriamo, ma l'ideale sarebbe almeno un'oretta o meglio due. Se a casa tua c'è un luogo caldo puoi mettere la ciotola lì. In estate se fa caldo il tempo di crescita della massa sarà più rapido. Si può anche metterla ad esempio in un forno spento. Le nostre sfere di massa cresceranno, ma non aspettarti che fuoriescano dalla ciotola, non crescono poi così tanto.




- Una volta trascorso il tempo di riposo, mettiamo una delle palline in una superficie infarinata.

Gira la ciottola e la massa cadrà per il suo proprio peso, così che la parte sopra della palla sarà la base della nostra pizza. Il mio trucchettino è di utilizzare in questo passo non farina comune ma farina della marca P.A.N. o farina di mais, in modo che la massa non resti troppo umida e anzi abbia anche un tocchettino tostato. Tenete presente che questo tipo di massa non si può tornare ad ammassare una volta lievitata...tu estraila dalla ciotola e inizia a stirarla con le mani, e poi gira piano piano la massa come se fosse un volante allargandola sempre di più tutt'intorno. A me questo piccolo trucco funziona più che bene, provatelo anche voi e ditemi! Questa massa si stira in maniera molto facile e rapida, ma attenzione perchè la massa diventerà finissima in un attimo, e per giunta senza mattarello...tutto con le mani!
Empezando a estirar la masa
                   

-  Il condimento che porremo alla nostra pizza è ovviamente questione di gusti, ma all'essere una massa particolarmente fine non metterei troppe cose, per evitare il rischio che possa rompersi o che possa impiegare più tempo a cuocersi al centro. In ogni caso se vogliamo mettere molti ingredienti possiamo anche fare così: dapprima metteremo in forno la massa con la base composta da salsa di pomodoro e mozzarella, e poi aprire il forno e aggiungere gli ingredienti che preferiamo, in questo modo la base avrà una buona tenuta anche con un sacco di ingredienti sopra!
Gli ingredienti

Ad esempio, in questo caso abbiamo scelto di fare la pizza con Tonno, funghetti champignon e cipolla, con tocchi di Gorgonzola e ovviamente la mitica mozzarella, che pizza sarebbe senza? Ho disposto tutti gli ingredienti dall'inizio tranne i funghetti champignon, che all'essere freschi avrebbero potuto cuocersi troppo, e allora ho deciso di aggiungerli negli ultimi 10 minuti di cottura. L'ordine per gli ingredienti basici è sempre lo stesso, prima la salsa di pomodoro, poi la mozzarella e in seguito il resto. Nel mio caso ho messo sia mozzarella filante che mozzarella fiordilatte. Mi piace molto la mozzarella he he!

La mozzarella fresca e il Gorgonzola conservato sott'olio


- Preriscaldiamo il forno a 180° senza ventola e in 25 minuti circa avremo la nostra pizza croccante, finissima e deliziosa! Attenzione alla cottura, ogni forno è un mondo a parte e con il vostro forno magari la pizza potrebbe essere pronta prima...a mangiare!

la pizza come dev'essere: fine e croccante!



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* Salsa di pomodoro speziata:


A volte alle mie pizze mi piace dare un tocco di sapore con la salsa speziata casalinga. Si fa aggiungendo alla salsa di pomodoro un po' di aglio in polvere (attenti a non usare l'aglio fresco, perchè l'aglio fresco cotto al forno prende un sapore un po' troppo forte), origano, peperoncino nero e sale. Rigiriamo la salsa e la mettiamo come base delle nostre pizze. Vedrete che avrà un tocco ancora più speciale! ;)

Nota: Il formaggio Gorgonzola possiamo conservarlo per un bel po' di tempo in frigo se lo tagliamo a dadini e lo ricopriamo di olio d'oliva come se fosse sott'olio. In questo modo lo avremo pronto per ogni nostra invenzione!






Un salutone e...buona pizza a tutti!!!


Angie

Il nostro Bowl ha imparato a fare la pizza dai maestri