jueves, 26 de febrero de 2015

Le posate, la pasta e le forchette

Cucchiaio, forchetta e coltello, sono strumenti divenuti ormai quotidiani per noi, degli amici con cui condividere i nostri pasti. Sono utensili di cui il galateo parla estesamente, e di cui esiste addirittura un linguaggio non verbale di comunicazione ai camerieri.

Ecco alcuni segnali per indicare quel che volete dire:




1) Se le posate sono in posizione parallela orizzontale, significa: Complimentoni! Il piatto era davvero buono, sei dentro la cucina di Masterchef!

2) Due posate che formano un angolo acuto significa che, nonostante il piatto vi piaccia un sacco, non riuscite ad andare avanti...per il momento! Facciamo una piccola pausa, e poi torneremo famelici come prima!

3) Ahi ahi! Quando due posate si trovano ad angolo acuto l'una rispetto all'altro ma con la lama del coltello tra i rebbi della forchetta...tremate! Potreste perdere la vostra terza stella Michelin! Questo segnale, infatti, da usare con parsimonia, significa che non abbiamo capito il piatto, che non è realizzato bene o che semplicemente non ci piace. Amen, amici come prima!

4) Due posate in posizione perpendicolare l'una rispetto all'altra con la forchetta in posizione verticale e il coltello in posizione orizzontale significa che diamo il via libera al cameriere a portarci altra pappa. Possiamo usare questa posizione delle forchette anche dopo la posizione 2, ad indicare che adesso siamo pronti a riprendere la nostra sfida corpo a corpo con il cibo!

5) Posizione universale, due posate disposte in maniera parallela e verticale significa che siamo pieni, abbiamo finito il nostro pasto. Portate pure il conto agli amici che sono con noi, pagheranno loro infatti ehehe!

Fin qui abbiamo visto l'utilizzo delle posate oggi, ma qual è la loro storia?

La storia della forchetta e degli spaghetti.

Se il cucchiaio e il coltello ricalcano esattamente le forme per cui sono nate, per la forchetta la storia è andata un po' diversamente. Pensateci, il coltello ed il cucchiaio sono presenti in tutte le culture, mentre la forchetta no: ad esempio in molti paesi orientali si utilizzano i bastoncini.
La forchetta è una invenzione romana,  ma anche questo strumento venne dimenticato ai tempi della caduta dell'impero. Rimasero invece in utilizzo nell'Impero Romano d'Oriente, cioè a Costantinopoli, oggi Istanbul, e da lì le forchette vennero reintrodotte in Europa occidentale dopo l'anno Mille attraverso la "porta d'Oriente": Venezia.


"I maccheronari", la primissima foto di Streetfood della storia. Immagine di Carlo Brogi (1850-1912) 

Si narra che dapprima le forchette vennero fortemente criticate da parte della Chiesa, tale strumento infatti era troppo simile al forcone, simbolo demoniaco! Dalla Serenissima poi le forchette vennero reintrodotte in tutta Europa. Nel XIV secolo, nel Regno di Napoli, si consigliava l'utilizzo di un punteruolo di legno per potere più comodamente mangiare un tipo di piatto appena inventato: la pasta! Dalla corte fiorentina, attraverso Caterina de' Medici, le forchette arrivarono dapprima in Francia e poi nel resto d'Europa. Carlo V ne aveva addirittura una collezione, mentre si vocifera che Luigi XIV, il Re Sole, nonostante ne avesse una vasta collezione,  non tollerasse l'utilizzo delle posate: preferiva le mani, ce lo immaginiamo come Obelix!


"miseria e nobiltà" del grandissimo Totò. Qui si vede il modo
tradizionale di mangiare la pasta all'inizio del 1800.

Nei conventi, pensate un po', la forchetta era addirittura bandita, e lo è stata almeno fino all'anno 1700!

Ma bisogna aspettare l'inizio del 1800 per assistere alla nascita della forchetta moderna, con quattro rebbi. Già, perchè proprio quattro? La risposta sta negli spaghetti! Ehi, tranquilli, non siamo diventati Pastafariani, anche se ne apprezziamo moltissimo il messaggio ironico.


La risposta a tutto non è 42, ma si trova negli Spaghetti!

Dicevamo che il motivo dei quattro rebbi delle forchette sta negli spaghetti. Si dice infatti che Ferdinando II di Napoli, andasse ghiotto per la specialità napoletana per eccellenza: gli spaghetti. In quel tempo, però, gli spaghetti si consumavano con le mani, e mancava dunque un utensile idoneo per presentare questa delizia nei pasti ufficiali. La forchetta a tre rebbi, infatti, è inutilizzabile per arrotolare questa delizia: provateci anche voi a casa, non si riesce proprio!


Il luogo del delitto, la gigantesca reggia di Caserta.
Il re Ferdinando di Borbone, dalla reggia di Caserta, diede allora l'incarico a un tale Gennaro Spadaccini di inventarsi qualcosa. Il buon Gennaro tornò con la soluzione: una forchetta con quattro rebbi più corti, perfetta per potere arrotolare i regali spaghetti di sua Maestà. L'invenzione corse rapidissima in tutte le corti d'Europa, e venne in seguito anche anche adottata dalle classi sociali più povere.

Ebbene, ogni volta che la utilizzate ringraziate Gennaro Spadaccini e quel ghiottone di Re Ferdinando! E' grazie a loro che la forchetta è così com'è!

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